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Una capsula del tempo… proprio dietro casa!

 

    È proprio vero: a volte abbiamo cose interessantissime proprio dietro casa e nemmeno ce ne accorgiamo finchè, magari per puro caso, non ci caschiamo dentro!

    È quello che mi è capitato pochi giorni fa, a Pasqua: mio figlio, che raramente scende ad Imperia ma (come me) è curioso di scoprire posti nuovi, voleva fare un giro in macchina "da qualche parte". Inizialmente aveva puntato su posti piuttosto lontani, dalla parte opposta della provincia, e l'abbiamo dissuaso nel timore di code ed affollamenti, così ha ripiegato su qualcosa di più vicino… ed alla fine ci sono andato anch'io immaginando che, anche se c'ero già stato parecchi anni fa, valesse comunque la pena di tornarci. 

    La meta che abbiamo individuato è il Convento di San Domenico a Taggia, centro medievale nell'immediato entroterra non lontano da Sanremo, a nemmeno 20 km da casa.

 Ho raccolto le foto migliori in questo album di Google Foto.

Note tecniche

Tutte le fotografie sono state scattate con la mia Olympus E-M5 Mk.II, equipaggiata alternativamente con due obiettivi zoom, lo standard Zuiko 12-40mm f/2.8 PRO ed il supergrandangolare Zuiko 9-18mm f/4-5.6

Successivamente sono state sottoposte al mio "solito" trattamento di postproduzione con Photoshop: aumento di definizione e contrasto, arrangiamento della temperatura di colore, raddrizzamento delle eventuali linee cadenti, sistemazione dell'inquadratura.

    Della mia prima visita ricordavo una bella chiesa, decorata all'interno con disegni geometrici in bianco e nero, ma non molto di più. Invece il posto si è rivelato estremamente interessante da visitare: appena entrati nel chiostro abbiamo capito che non ci trovavamo soltanto davanti ad un monumento sopravvissuto al trascorrere dei secoli, ma che ha esaurito le sue funzioni originarie: il convento è tuttora vivo ed abitato, anche se è ben lontano dalla presenza sul territorio e dall'importanza che ha avuto nel passato.

    Ciò che mi ha più colpito è stata proprio la chiesa, a cui si accede direttamente dal chiostro: nella penombra, nessuna scritta o cartello a ricordarci che siamo nel 2023, pochissime persone a visitarla (inizialmente c'eravamo solamente noi due ed il frate che ci ha fatto da guida). È giunta praticamente intatta con tutte le sue opere d'arte, dalla fine del '400 quando fu completata in un sobrio stile gotico, fino ad oggi: una vera finestra aperta sul passato (ecco perché parlo di "capsula del tempo")!

    A parte un solo altare laterale successivamente trasformato in stile barocco, tutto è rimasto armoniosamente conservato come allora: le decorazioni geometriche bianche e nere (quelle che ricordavo) che rifiniscono tutti gli archi a sesto acuto e le pareti, segno rivelatore della provenienza lombarda delle maestranze che la costruirono, si intonano con il pavimento in ardesia grigia e rombi di marmo bianco, tipicamente ligure, e le alte pareti, di un anonimo grigio chiaro, fanno risaltare ancora di più la lucentezza, lo sfarzo e l'eccezionale bellezza dei 5 grandi polittici di quell'epoca(1) rimasti quasi intatti(2), e di tutte le altre opere d'arte(3) ospitate negli altari e nelle cappelle laterali. 

    Se la nostra guida, anziché un sobrio clergyman, avesse invece indossato il saio bianco e nero dei domenicani, sarebbe sembrato del tutto naturale vederla muoversi nella magica atmosfera di quell'ambiente…

 

Note

(1) ben 4 di questi polittici sono opera del nizzardo Ludovico Brea, l'ultimo di un noto artista locale, Giovanni Canavesio

(2) al polittico sull'altare maggiore manca il pannello superiore centrale, perso dei secoli di storia attraversati dal convento, ed a quello della "Annunciazione di Maria" manca tutta la parte laterale destra. Infine, molti affreschi sono rovinati o appena intuibili

(3) c'è anche una splendida "Adorazione dei Magi" (1529) del Parmigianino

 

 

      (Ivan – 15/04/2023)


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